Rogue One

Rogue One

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Rogue One, ovvero lo spin-off di Guerre Stellari, praticamente l’episodio 3.5.

Possibili SPOILER nel testo che segue.

La storia parla della ricerca dei progetti della Morte Nera da parte dei ribelli: non compaiono Jedi, né quasi alcuno dei protagonisti delle varie trilogie, salvo qualche cameo, tra cui Darth Vader e la principessa Leia.

Il film è piacevole, una sorta di rivisitazione dei sette samurai in chiave di quest fantascientifica a sfondo Star Wars.

La protagonista, nuova principessa Disney con 2 palle così, è ben realizzata, mentre gli altri personaggi sono per lo più rispondenti a cliché e poco sviluppati: una specie di maestro di arti marziali, orientale e cieco, che non è un jedi e che non fa altro che ripetere mantra de “la forza” e compiere cose incredibili, non si sa bene come, a volte più per caso o per fortuna che per scelta; un pilota dal cervello liquefatto che però si ripiglia e ne sa a tronchi di tutto; un robot riprogrammato che fa quello che fa qualsiasi robot nella saga, compreso parlare a vanvera; il bello e dannato di turno, riluttante sul suo ruolo; mercenari guerrafondai che sparano a rullo su tutto quanto si muove… Se volete far diventare questi personaggi fra i nuovi eroi stereotipi della vostra vita fate pure, ma sareste molto tristi e vi invito a cercare di meglio in tantissima altra produzione filmica e libraria…

Impressionante il modo in cui è stato ricreato e riportato in vita, al computer, l’attore Peter Cushing, che di fatto recita: siamo di fronte al futuro della cinematografia, con attori in CG che soppianteranno quelli reali? Basta vedere a quello che succede alla Principessa Leia che, siamo certi, rivedremo anche in episodio 8 (già terminato) e 9 (che sarà riscritto), nonostante la morte di Carrie Fisher, visto che non pare un problema per la Lucas rifare gli attori in CG.

Lodevole come la Disney non abbia voluto mettere a tutti i costi una love story in un film, anche laddove la possibilità e il rischio c’erano (e tengono in sospeso fino all’ultimo).

Il film termina proprio laddove inizia episodio 4: frequenti le citazioni del concetto di speranza nel film, che vanno a collegarsi al nuovo titolo del celebre Guerre Stellari, Una nuova speranza.

Il regista Gareth Edwards è lo stesso dell’ultimo film di Godzilla: quest’ultimo, più fedele all’originale mostro nipponico, rispetto all’omonimo film di Emmerich (che ha fatto un mix tra King Kong e Jurassic Park, comunque ben riuscito), è un film bruttino, in cui succede poco o nulla, tranne vedere il mostro distruggere mezzo mondo (che poi è la trama di qualsiasi film di Godzilla)… Soprattutto è un film lentissimo, in cui ci si rischia di addormentare e, in effetti, anche questo Rogue One è penalizzato a tratti da una lentezza agghiacciante e soporifera.

Il film, nonostante tutto, è piacevole, come lo sono quasi tutte le storie di Star Wars, compresi i cartoni animati, perché di fatto parliamo di un universo fra i più affascinanti e coerenti creati da autori fantastici a 360 gradi…

Eppure, ritengo che sia un film di cui si può tranquillamente fare a meno, molto lontano dai toni epici della saga classica: sempre più Star Wars diventa un fenomeno di mercato, per fare cassa, piuttosto che sinonimo di qualità.

Vedremo i prossimi episodi e spin-off, preparandoci al peggio, come già ha saputo anticiparci Episodio VII che, francamente, ho trovato abbastanza deludente.

Voto, su scala 1/10: 6,5.

[Avrei potuto dare anche un 7 per essere coerente col voto dato a Episodio 7, che non è affatto meglio di questo film… Ma sinceramente non voglio essere troppo buono, per non vincolarmi troppo per il futuro.]

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