Gustav Meyrink – La morte viola – Recensione
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Siamo giunti ormai alla sesta proposta della collana “I tre sedili deserti” (di cui ho già recensito vari volumi di Machen, Hodgson, Bergier e Merrit), dell’editore il Palindromo, che presenta la nuova edizione di un’antologia di racconti di Gustav Meyrink, dal titolo “La morte viola“, che da tempo era ormai introvabile nei cataloghi librari e che in questa nuova versione è impreziosita anche dall’aggiunta di un racconto inedito che era assente nelle precedenti edizioni.

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Francesca Caldiani – Twizel – Recensione
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Twizel – che si pronuncia tipo “Tuaizel”- è una località della Nuova Zelanda realmente esistente, apparentemente composta da case ordinate, natura variopinta e splendidi laghi. Ma è anche la cornice in cui si svolge l’omonimo romanzo fantastico, edito da La Corte Editore e scritto da Francesca Caldiani, giovane autrice italiana,  alla sua seconda prova dopo Jonas Grinn, altro romanzo di fantascienza dal taglio Young adult, pubblicato invece da Watson editore.

Trama (dal sito ufficiale): Twizel, Nuova Zelanda. Tutti si conoscono sin dalla nascita. Per Carly Brooks, sedici anni, il villaggio rappresenta l’inferno in cui è costretta a vivere, vittima del bullismo dei compagni. Eppure ha un segreto: la sua migliore amica è stata Lauren Brydon, ragazza molto popolare morta misteriosamente due anni prima in un incidente sul lago Pukaki. Da allora Carly progetta di risolvere il mistero, ma per farlo è costretta a coinvolgere il fratello gemello di Lauren, Bentley e Oliver Riley, da sempre suo carnefice. La ricerca della verità porta i tre ragazzi sulle sponde del lago, dove tutto è cominciato, che farà loro scoprire che dietro a quelle acque cristalline è nascosta un’altra dimensione, un’altra Twizel. Scopriranno inoltre che la loro vita non è quella che ricordano, che la loro memoria è stata in realtà inculcata da qualcun altro e che ci sono più segreti di quanti ne avrebbero mai immaginati.

Il romanzo è etichettato come fantascienza, ma di fatto è quel tipo di genere che io preferisco definire come “fantastico” in generale, perché ha elementi e componenti che fatico a circoscrivere così nettamente in un genere definito e che, anzi, rendono la trama più immaginifica di quanto l’etichetta fantascientifica porterebbe inizialmente a ipotizzare, quasi parendo riduttiva alla fantasia dell’Autrice.

Francesca Caldiani ha uno stile molto asciutto e veloce, quasi tagliente: frasi brevi, ma efficaci, che con pochissime parole – quelle giuste – sanno esattamente trasmettere il concetto che vogliono. Uno stile che ricorda quello di Autori d’oltreoceano, in questo maestri rispetto a molti europei, a dimostrare che anche in Italia, fra nuove generazioni, esistono Autrici capaci di fare altrettanto. E bene.

Accanto alla Twizel reale, si cela un’altra realtà parallela, di fatto di natura psichica: una sorta di limbo mentale, in cui solo alcune tipologie di persone riescono ad accedere, rispondendo geneticamente più o meno bene a una sostanza delle acque del lago Pukaki, la Prointermina, descritta così bene dalla Caldiani che vi troverete a cercarla su Wikipedia… In questa sorta di realtà virtuale di natura psichica, ecco prendere piede una realtà alternativa, dove la capacità di creare con la mente può rendere dei veri e propri esseri potenziati, in uno stile che ricorda gli eroi dei fumetti Marvel o il mondo di Matrix.

“E se tutto quello che ricordi non fosse reale?” è la grande domanda che sorregge la trama del romanzo, che in realtà porta a indagarsi sulla vera natura della mente e dei ricordi, delle nostre percezioni ed emozioni, in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e dal virtuale, a scanso di quelle piccole “carezze” della vita, attimi o istanti veri, che soli ci sanno davvero scuotere nel profondo. Cos’è infatti la vita, se non un evento psichico all’interno della nostra percezione sensoriale e mentale, una solipsistica prigionia in un mondo di ipotesi e verifiche?

Tutto questo porta a domandarsi l’Autrice, in una trama che ricorda scene e ritmi dei serial televisivi moderni, con atmosfere e personaggi che, iniziando in una Twizel reale che ricorda una Castle Rock di Stephen King, porta allo sviluppo dei personaggi sia in un senso sentimentale (in stile Young Adult e romantico), sia in un senso più dinamico, in cui teorie “fantascientifiche” (talvolta persino complesse) si intrecciano con scene di azione e un susseguirsi di colpi di scena, affatto scontati, in un ritmo sempre più incalzante e crescente verso il finale…

Un finale “aperto” che lascia la voglia di leggere ancora di questi personaggi, di cui sicuramente troveremo presto altre avventure.

L’Autrice: Francesca Caldiani, Avvocato e scrittrice di Bergamo, appassionata di fantascienza, si è fatta conoscere al grande pubblico con Jonas Grinn, romanzo per ragazzi pubblicato da Watson Edizioni. Twizel è il primo romanzo con La Corte Editore.

FrancescaCaldiani

Star Wars – Episodio VII – Recensioni
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Recupero la mia vecchia recensione di Star Wars – Episodio VII che è andata persa dopo la ristrutturazione del sito.

Star wars. Voto 7 come il numero di episodio. Niente spoiler per non rovinare il film a nessuno. Avremo tempo per i chi ha fatto cosa. Il 7o capitolo è più un remake (reboot?) del 4o (per me primo) episodio che qualcosa di nuovo. Piacevole, ma siamo lontani dai livelli epici cui Lucas ci ha abituato (episodio 3!). Troppi cliché e cose già viste (tranne una davvero bella quasi subito). Credo (spero) che questo film fosse solo un assaggio, un ponte che apra la strada a nuovi personaggi e storie per il futuro. Se no, vuol dire che la Disney ci prende tutti per il culo; oppure che ha finito le idee (e allora saremmo davvero rovinati). Buona visione a tutti e che la forza sia con voi!

La nebulosa degli spettri – Vittorio Piccirillo – Recensione
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La nebulosa degli spettri  (Ed. Solfanelli) è il primo titolo di una saga che vanta al momento tre volumi, tutti ovviamente scritti da Piccirillo. Una saga di fantascienza d’avventura che NON può essere persa da chiunque si dichiari fan di Star Trek.

La storia segue infatti le avventure della Pattuglia Stellare, una sorta di sistema di sicurezza o polizia del cosmo, che viaggia attraverso mondi e pianeti per mantenere l’ordine nell’universo.

In questa particolare missione la Pattuglia è alle prese con dei pirati spaziali ed ecco che i ritmi tipici della space opera si fondono con temi e climi quasi Salgariani.

Con una astronave che non ha nulla da invidiare alla Enterprise – del cui equipaggio si ricalca il tenore militare e tecnico dei dialoghi – la pattuglia segue una pista per fermare i pirati, con atmosfere che vanno dai mercanti (alla Star Wars) ai pianeti meno evoluti, a combattimenti a suon di siluri e laser.

Buona la caratterizzazione dei personaggi, per lo più umanoidi dalle bizzarre caratteristiche: il Tenente Declane è il classico comandante imperturbabile; Lah’Komat – di cui il libro segue il punto di vista nella narrazione in prima persona – è un esperto navigatore e tecnico, come  Ne Ashar; Taidanosh è un nerboruto combattente, mentre Sheeda, membro femminile della truppa, è una esperta di armi.

Lo stile di Piccirillo è limpido e gradevole, facendosi leggere con piacere, senza appesantire nemmeno nelle abili scene di world building e approfondimento della scienza o dei costumi.

Un libro che piacerà sicuramente a chiunque ami la fantascienza, confermando ancora una volta la presenza di abiliti autori di questo genere nella nostra “classica” Italia.

Dalla quarta di copertina:

La nebulosa degli spettri appartiene alla “science-fiction”, genere che in passato ha riscosso un vasto consenso e che ancora oggi molti amano sebbene siano rimasti pochi autori, anche a causa della difficoltà di piazzare sul mercato – soprattutto in tempi di contrazione della proposta editoriale – questa fantascienza dai connotati vintage.
È un racconto di “space-opera”, un filone che ha avuto la sua massima espansione negli anni Trenta per poi essere ripreso e aggiornato da scrittori come Poul Anderson e Lois McMaster Bujold, e che ha ispirato kolossal cinematografici come Star Wars di George Lucas o serie televisive fortunate come Star Trek di Gene Roddenberry.
Gli ingredienti sono noti: scenari galattici caratterizzati da singolari manifestazioni di materia ed energia, in cui si muovono massicce astronavi coinvolte in spettacolari battaglie; alieni dai tratti esotici – eppure spesso più umani degli umani – che popolano vasti imperi contrapposti a potenti gilde commerciali dedite a traffici leciti e illeciti.
Nelle vicende della Pattuglia Stellare si ritrovano l’azione e le armi micidiali della Legione dello spazio di Jack Williamson, insieme all’avventura e alle invenzioni al limite del verosimile dei Lensmen di E. E. Doc Smith.
Romanzo dalle reminiscenze salgariane, seppur passate attraverso innumerevoli filtri letterari, gradevole e curato con scrupolo quasi filologico, non mancherà di divertire le vecchie e le nuove generazioni.

Copertina di Vincenzo Bosica [ISBN-978-88-89756-50-8] Pagg. 192 – € 12,00

vittoriopiccirillo

L’Autore:

Vittorio Piccirillo nasce a Milano nel 1967 e successivamente si trasferisce a Lodi, dove attualmente vive e lavora nel campo dell’informatica.
Da sempre ha una spiccata inclinazione per le scienze e per le tecnologie. Modellista dilettante, ha realizzato una piccola flotta di astronavi in scala ridotta e dipinte a mano. Sportivo convinto, pratica attività all’aperto come il trekking e lo sci di fondo.
La fantascienza lo appassiona fin da ragazzo e con orgoglio egli vanta una ricca collezione di libri inerenti al genere, a cui si sono aggiunti in tempi più recenti film e telefilm in videocassetta e DVD.
Ha pubblicato per le Edizioni Solfanelli tre romanzi sci-fi La Nebulosa degli Spettri (2009), La Profezia della Luna Nera (2010) e La voce della distruzione (2013).